VIVAIO MASSEDONICA


Ho iniziato la raccolta e la ricerca delle varie piante un pò per tutta la Toscana, girando boschi, paludi torrenti e campagne, arricchendo anno dopo anno la mia collezione. La riproduzione di determinate piante avviene nel 90% da seme con la ricerca minuziosa da agosto ad ottobre di certe essenze, mentre per il restante 10% per talea.

In questi anni ho accumulato varie esperienze per quanto riguarda la germinazione e posso dire che alcuni semi nascono dopo qualche mese, alcuni dopo un anno, altri dopo due anni, altri ancora dopo trattamenti che consistono nello sgrassare il seme e successivamente scarnificarlo o congelarlo. La fase di nascita e successivamente di crescita delle piantine avviene in semenzai e successivamente, dopo alcuni mesi direttamente in vaso. La nostra produzione consiste soprattutto in piante erboree e arbustive. Le piante d’alto fusto vengono riprodotte  dalle piante monumentali toscane coniando la parola “pedigree delle piante” avendo con questo sistema una maggior garanzia per quanto riguarda il valore genetico, usufruendo dell’elenco della Forestale in cui sono censiti gli alberi monumentali toscani i quali oltre ad un valore genetico ne possiedono anche uno storico. Una parte importante è rappresentata dalle piante rampicanti (Rosa sempervirens, Lonicera xylosteum, Periploca graeca, ecc. ecc.) Un’altra coltivazione  di nicchia è rappresentata dagli iris selvatici (Iris lutescens, Iris unguicularis, Iris tuberosa, Iris graminea, Iris pseudacorus).

La gestione del vivaio mi è facilitata dalla sua posizione strategica alle pendici di Monte Morello, a fianco di un

bosco, prelevando direttamente l'acqua da una sorgente. Il vivaio, completamente recintato per proteggerlo dagli animali copre circa 1.000 metri quadri.

Nonostante abbia qualche capello bianco tutto ciò suscita in me  una forte emozione nel vedere piante nascere, crescere, fiorire e produrre frutti. Pianta per pianta ho stampato in mente il punto preciso della Toscana in cui ho raccolto il suo seme, oltre alla bellezza dei luoghi che ho visitato.

Abbiamo fatto una scelta biologica: abolire i pesticidi. Ciò ha favorito l’inserimento di moltissimi insetti, tra cui diverse varietà di farfalle. Ultimamente ci ha fatto una gradita sorpresa il bruco della farfalla più grande d’Europa: la Saturnia pyri. E’ valsa la pena sacrificare alcune piante di melo per favorire la crescita di questo insetto.

Uno dei nostri intenti, oltre a quello lavorativo economico e passionale è quello di promuovere una mentalità diversa: prediligere le piante autoctone invece di immettere nel nostro territorio piante di dubbia provenienza, eventuali portatrici di malattie non controllabili o parassiti. Salvaguardiamo e riproduciamo pure le piante in via di estinzione come il Malus florentina, un melo ibrido autoctono ormai divenuto rarissimo sulle nostre colline.

Il nostro ruolo non finisce qui: coinvolgiamo infatti anche i Plessi Scolastici attraverso la coltivazione di piccole piantagioni curate insieme ai bambini per trasmettere loro l’amore per le piante e per il mondo che le circonda. Conduciamo anche conferenze presentando il nostro lavoro e la nostra filosofia.

Pino Baggiani